Si parla spesso di rapporto medico – paziente come chiave di volta nell’approccio terapeutico, ed è proprio così. Purtroppo, a causa di ospedali affollati, di liste d’attesa eccessivamente lunghe, non è sempre possibile stringere relazioni umane che invece sono fondamentali quando si affronta un percorso delicato come la chirurgia secondaria.

Lavorando in strutture ospedaliere dalle dimensioni relativamente contenute, invece, è più facile avere rapporti diretti e stretti con le pazienti che si affidano a me. Donne che provengono da tutta Italia, dopo un percorso spesso tortuoso, e che non hanno ancora trovato una soluzione alle loro problematiche.

La possibilità di avere un rapporto personale, di vicinanza, di ascolto, è fondamentale per la perfetta riuscita dell’intervento e affinchè la donna sia consapevole di quello che sarà il risultato finale. 

Solo la reale conoscenza fra medico e paziente consente una chirurgia estremamente personalizzata, su misura, che asseconda il più possibile le aspettative della donna. 

Mai come in questo campo, la fiducia reciproca e la relazione umana sono fondamentali per il miglior risultato estetico e il benessere psicologico della paziente.

Non sono solo io ad affermarlo, ma anche le pazienti stesse: qui la testimonianza di Sara, che si è affidata a me per un caso estremamente difficile e che è intervenuta durante l’ultimo Bra Day Sicpre  (a 1.40 circa)