Ricostruire il seno dopo la mastectomia senza utilizzare le protesi, ma solo il proprio tessuto adiposo per riempire il décolleté. E’ la ricostruzione mammaria con il lipofilling. Un percorso chirurgico che permette alla paziente di ottenere un risultato estremamente naturale e soprattutto senza le possibili complicazioni legate all’impianto delle protesi.
Insomma, si può ricostruire senza inserire corpi estranei, ma semplicemente utilizzando il grasso della donna, prelevato da altre sedi del corpo come in una liposuzione.

Ecco uno degli argomenti più importanti affrontati da Pietro e Valeria Berrino durante la loro relazione al congresso di Icoplast, la confederazione internazionale delle società di chirurgia plastica che si è tenuto da poco a Dubai.
D’altronde Pietro Berrino è stato uno dei precursori del lipofilling e a lui si deve una specifica tecnica adottata fin dai primi anni Duemila per la ricostruzione mammaria con grasso autologo.

Ricostruzione col tessuto adiposo, quali sono i vantaggi?

Quali sono i vantaggi di utilizzare la tecnica del lipofilling per ripristinare le forme perdute dopo una mastectomia? Come spiega Pietro Berrino, i benefici sono molteplici. In primo luogo, l’utilizzo del grasso della paziente per la ricostruzione del seno comporta meno rischi di complicazioni nel post operatorio rispetto all’utilizzo di protesi.

Questi dispositivi potrebbero essere soggetti a problematiche a lungo termine, come la rottura o l’incapsulamento. Inoltre, la ricostruzione con protesi può richiedere modifiche nel tempo in quanto i cambiamenti del corpo, del seno ricostruito o dell’altro seno possono comportare la modifica del risultato e della simmetria e potrebbero essere necessari ulteriori interventi chirurgici per sostituirle.

A proposito di intervento chirurgico: la ricostruzione

La ricostruzione del seno dopo una mastectomia è sempre un passaggio delicato, anche sotto il profilo psicologico. Ricreare la forma originaria della mammella utilizzando il grasso consente di intervenire in maniera molto meno invasiva rispetto all’inserimento della protesi. Il risultato estetico, inoltre, è più naturale rispetto all’utilizzo delle protesi.

Come viene effettuato l’intervento di ricostruzione con lipofilling?

In estrema sintesi, quando la pelle è adatta a ricevere il grasso è possibile eseguire la ricostruzione dopo la mastectomia senza utilizzo di altri dispositivi. Quando è invece necessario reclutare pelle o dare una forma diversa al seno, viene inserito un espansore.
Nel corso del tempo, il volume dell’espansore viene ridotto e sostituito con il grasso autologo, prelevato da altre parti del corpo, come l’addome, le cosce o i glutei, e poi iniettato in sede.

Per raggiungere il risultato finale, indipendentemente dall’uso o meno dell’espansore, sono generalmente necessarie da 3 a 6 sedute a distanza di tre mesi l’una dall’altra, a seconda dei singoli casi. E’ necessario un periodo di assestamento tra le varie sedute perché circa il 30% del grasso inserito viene naturalmente riassorbito dal corpo.

Al termine del percorso, ottenuta la forma desiderata, insieme all’ultima seduta di lipofilling l’espansore viene definitivamente rimosso. Un ulteriore aspetto che rassicura le pazienti è che per le sedute di lipofilling non è necessaria l’anestesia generale, ma solo la sedazione.

Quando si può effettuare il lipofilling?

Fermo restando che ogni paziente è un caso a sé, e l’approccio ricostruttivo va concordato e definito con il chirurgo, il lipofilling può essere un’alternativa alle protesi solo quando la paziente presenta un’idonea quantità di grasso prelevabile e quando è disposta ad affrontare la ricostruzione in più sedute, ma poco impegnative e con il vantaggio di ridotti rischi di complicanze nel breve e lungo termine e un risultato naturale e stabile nel tempo.