La rottura di una protesi mammaria è un fatto tutt’altro che raro, che può però spaventare. Proprio per verificare l’integrità di questi dispositivi, del resto, si raccomanda alle pazienti di sottoporsi a visite e controlli periodici. In presenza di protesi rotte o danneggiate si provvede alla sostituzione, un intervento più veloce e più semplice rispetto a quello che è stato fatto a suo tempo, quando le protesi sono state impiantate. In questo caso, infatti, esiste già la “tasca”, ovvero lo spazio in cui i dispositivi vengono alloggiati, e quindi può essere sufficiente eliminare le vecchie protesi e inserire quelle nuove. Ma spesso si coglie l’occasione del nuovo intervento per fare un piccolo ritocco, se necessario. Con il passare degli anni, ad esempio, il seno può essere un po’ scivolato verso il basso. Anche qui, però, niente di troppo invasivo: spesso sono sufficienti incisioni attorno all’areola, che lasciano cicatrici  poco visibili, per ridisegnare un cono mammario più alto e più tonico.