Fare la ricostruzione mammaria dopo un un tumore si può, gratuitamente (cioè affrontando con un intervento a carico del Servizio Sanitario Nazionale) e senza attesa. E sì, si può fare anche durante la pandemia di Covid-19. “Negli ospedali pubblici in questi mesi spesso le pazienti che si vogliono sottoporre a ricostruzione mammaria si trovano spesso a fare i conti con lunghe liste d’attesa – dice Piero Berrino, chirurgo plastico con una doppia specializzazione in oncologia – ma in alcune strutture private convenzionate la ricostruzione è sempre possibile, gratuitamente e senza attesa”. E’ il caso di Iclas, la ex Villa Azzurra di Rapallo (GE). “Qui possiamo operare in convenzione pazienti che arrivano da tutta Italia, ma non dalla Liguria – dice ancora Berrino -. È importante far sapere che esiste questa possibilità anche ora e sempre a carico del Servizio Sanitario Nazionale, perché la ricostruzione mammaria è una tappa fondamentale per superare il tumore, anche psicologicamente. Recuperare le forme corporee precedenti è infatti un modo straordinariamente efficace per superare veramente la brutta esperienza del tumore. “Ricostruire vuol dire cancellare le tracce lasciate sul corpo dalla malattia – dice ancora Berrino -. Io sottolineo sempre che si tratta di un intervento ricostruttivo, ma l’impegno è quello di dare il miglior risultato estetico, un obiettivo che si può raggiungere solo facendo ricorso a tutte tecniche, gli strumenti, gli accorgimenti tecnici. Ogni paziente è diversa e unica”. Ecco perché è così importante rivolgersi a chi ha una forte specializzazione e tanta esperienza, perché non esistono soluzioni standard e valide per ogni donna, ma bisogna saper scegliere di volta in volta la strada migliore da percorrere. Il traguardo da raggiungere è ritornare a vivere in serenità, sentendosi belle, normali e sicure di sé. Tutte le donne lo meritano, dopo un tumore ancora di più.