Ricostruzione mammaria senza protesi? In alcuni casi è la strada da preferire. Succede quando, in seguito alle cure contro il tumore al seno e in particolare alla radioterapia, i tessuti mammari rimasti sono sottili, poco elastici, sofferenti e non potrebbero accettare una protesi. Oppure quando, per svariati motivi, le protesi mammarie non hanno dato i risultati sperati. In queste situazioni, il chirurgo plastico che padroneggia tutte le tecniche esclude la protesi e sceglie di “attingere” ad altri tessuti della paziente, che vengono prelevati e trasferiti per ricreare un cono mammario corretto e naturale. In tanti casi, i tessuti utilizzati per la ricostruzione vengono trasferiti dall’addome. In molte pazienti – quelle che presentano un addome con tessuti abbondanti – questa scelta ricostruttiva può comportare un miglioramento estetico anche dell’addome, se pure a spese di una cicatrice simile a quella della addominoplastica. Anche se l’effetto non è ricercato come primo obiettivo, il risultato può infatti essere un addome più teso e compatto. L’intervento però è piuttosto impegnativo anche per la paziente e non adatto a tutte le donne.

Attenzione quindi a rivolgersi sempre a un chirurgo plastico e a verificare la sua esperienza sul campo . La scelta delle protesi spesso sembra più “facile”, ma – in chirurgia ricostruttiva più che mai – non esistono soluzioni standard, valide per ogni paziente. Per ottenere una ricostruzione mammaria soddisfacente ed estetica è importante che si stata scelta la tecnica più adatta per quella singola paziente.